Uno dei caratteri distintivi della musica prodotta dalla Slam Productions del sassofonista baritono inglese George Haslam è la libertà, e questa non sarebbe tale se sul suo catalogo, raramente, in verità, non ci fossero produzioni mainstream. Prendiamo ad esempio questi recenti Lyric Pieces firmati da un quintetto messo insieme dal trio inglese guidato dal pianista Martin Pickett più i connazionali Steve Waterman alla tromba ed Mark Bassey al trombone. Si tratta di un quintetto che rappresenta al meglio il jazz fatto oltremanica, un mainstream ben assemblato su composizioni originali del pianista. Si affrontano una serie di situazioni molto diverse l´une dall´altra, ad esempio la batteria dal ritmo fusion di Defeat the Machine, a situazioni più tradizionaliste come To the Max, in cui come sempre il trombettista Steve Waterman ha occasione di sfornare degli assoli che sono piccoli gioielli di coerenza. L`altro fiato è il trombonista Mark Bassey, che con la sua voce rauca dà la sua impronta, inconfondibile, ai brani. Bella la ballad di East of Evesham, dove prende il primo assolo, in cui la “raucedine” dà un senso di malinconia, e ci riporta, come Roswell Rudd, ai trombonisti dell´era pre-bop. A completare il gruppo ci sono Paul Jefferies al contrabbasso e Ben Twyford alla batteria. Senza fare troppo sfoggio di virtuosismo sulla velocità di esecuzione i cinque riescono a tirar fuori l´essenza delle musica, comunicativi, lirici, capaci di trasmettere emozioni, senza momenti inutili. Ogni nota ha un suo senso preciso, il mix fra tecnica ed espressività è perfetto. Un buon album per documentarsi su quello che è il maistream inglese attuale.
Label: Slam Prods
Anno: 2011
Tracklist
01.Defeat The Machine
02. Soft Focus
03. Nocturne
04. Received Wisdom
05. To The Max
06. East Of Evesham
07. Fragile Lives
08. Don’t Ask!
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