Ovvero: non farsi troppi viaggi sapendo chi c’è dietro la sigla 200 Years per evitare delusioni o aspettative troppo elevate o del tutto sfasate rispetto al progetto. I 200 Years sono Ben Chasny ed Elisa Ambrogio dei Magic Markers. Un disco di psych/weird/space/noise/folk coi controcazzi allora? No, una “semplice” raccolta di canzoni folk, con Ben che dimostra la sua solita straordinaria abilità con qualsiasi cosa riguardi l’utilizzo delle sei corde e il fingerpicking ed Elisa (autrice “vera” di quasi tutti i brani) che svela una capacità di accomodare melodie soffici l’una accanto all’altra, l’una persa nei sogni dell’altra, dote che non ci si aspettava del tutto. In realtà 200 Years è un disco “piccolo”, qualcosa come una sorta di camino sempre accesso a cui fermarsi per ristorarsi un po’ e poi tornare alle rispettive tempeste personali. Non è un merito da poco, dato che funziona per davvero, per quanto, poi, tornando a ciò che si preferisce di Six Organs Of Admittance e Magic Markers, difficilmente si riuscirà a tornarlo ad ascoltare con la stessa passione. Però ogni tanto, tra una folata di droni malvagi e sequenze di infinito per chitarre percosse o sfiorate, quel camino è cosa buona e utile e il legno con il quale è costruito, per davvero, è di quelli buoni.
Label: Drag City/Self
Anno: 2011
Tracklist
01.Wild White
02.West Hartford
03.Dead Medicine
04.City Streets
05.Thorugh The Trees
06.Partin Waytz
07.Thread
08.Solar System
09.Bees
10.More Than Alive
1 commento
closer
8 gennaio 2012 a 11:10 (UTC 1)
ma non era 400 years?