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gen 08

Salvo Ruolo – Vivere ci Stanca

Classe 1964, siciliano verace, Salvo si trasferisce a Padova dopo aver militato in un bel po’ di band di vario tipo. Suona con Bachi Da Pietra, Avion Travel, Chirs Cacavas e Antonio Gramentieri, con cui nasce un fervido sodalizio che ha portato lo stesso Antonio a produrre Vivere Ci Stanca, disco già in giro da un po’, ma che ha conquistato i cuori pesanti di tanti attori di vita, poco a poco, vena per vena. Non mancano gli ospiti importanti e i compagni di band di caratura: lo stesso Gramentieri, ci suona parecchio e co-scrive Annullami, Rigo Righetti, Davide Sapignoli, Franco Naddei, Denis Valentini, Massimo Sbaragli e Michele Truglio. Tra i ritratti di cenere sanguigna disegnati in ogni pezzo, a detta dello stesso Salvo, trovano scena musicale undici episodi accaduti davvero, dolorosi e affannati, oltre alle parole di J.Claude Izzo, Cormac McCarthy e il DeLillio di Underworld. La fuliggine e il potere terrigeno del dramma innervano composizioni di blues & rock da limite di frontiera dell’universo (Depurazione), affini a quanto diventata l’espressione artistica di Cesare Basile, ma quel tanto che basta per essere personali, sia considerando composizione che interpretazione. Di tanto in tanto si aprono voragini noise (già a partire da Spreco Di Spazio o nel passo più pesante di Memorie Underground) come buchi neri dell’anima che ti risucchiano e non ti sputano via da nessuna parte. Bangkok Blues sembra costituita dallo stesso risuonare per sottrazione di pelli e corde dei migliori Bachi Da Pietra, apripista di un andamento da gorgo infernale che si apre ad una luce tutta particolare solo a partire da Annullami, mentre il passo rallenta, le macerie si fanno più pesanti, ma si avverte come un cambio di passo, una scintilla di speranza più che altro “musicale”– viva o nata morta, chissà – che si ripercuote per il resto del disco. Capovolti è un altro blues irsuto e ripieno d’amore, nonostante “i vivi sono morti a testa in su”, Gelo Di Gola è quasi accogliente a dispetto “dell’aria” che tira e di quel nodo che tale rimarrà, Notte D’Inganni è carnale e trascinante di simboli,vite usurate e slide che rimandano ai  Calexico, all’universo di Howe Gelb e a quello di certo Hugo Race, mentre una nebbia elettrica si diffonde in Parlami Del Mare, punto di arrivo tematico del disco tutto che trova anche il tempo di trasfmormarsi in una ghost track da blues stracciato a fingere d’essere un’ancora di salvezza.

Label: Controrecords/NewModelLabel
Anno: 2011

Tracklist

01.Spreco Di Spazio
02.Depurazione
03.Bangkok Blues
04.Memorie Underground
05.Forme Lese
06.Annullami
07.Capovolti
08.Gelo Di Gola
09.Notte D’Inganni
10.Parlami Del Mare

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