Echo Ono parte con le sferragliate taglienti di Lion of Least e si conclude con la jam di distruzione finale di massa di Panoptica. Un vestito che calza a pennello ai Pontiak del nuovo decennio. Mantenendo la tradizione stoner che li ha resi celebri, la band sposta la barra verso ritmi e colori più hard rock, recuperando alla grande il bagaglio degli anni ’70. Ma c’è veramente di tutto dentro il nuovo album edito dalla Thrill Jockey e si nota addirittura un accenno di spleen e struggimento a partire dall’incipit del secondo pezzo, The North Coast. Un fenomeno le cui tracce vedremo disseminate nell’intero album, che regge alla prova dell’uniformità attraverso passaggi azzeccatissimi tra un brano e l’altro, costituendo un unicum musicale di indubbio valore. Basta vedere il passaggio dalla stessa The North Coast a Left With Lights, che sembrano essere due facce di un’unica medaglia di valore indiscusso. Da qui in poi aumentano le sonorità desert, granitiche come rocce, ma circondate da una sabbia la cui mobilità rende alla perfezione un sottile movimento psichedelico. C’è ma non si vede; si sente e basta così. Across the Steppe riaccende il disagio interiore, superato brillantemente da un ritmo ossessivo a bassa intensità che coinvolge appieno fino all’interruzione finale. Ma è la seconda parte del disco a riservare le sorprese maggiori, svelandoci un lato della band che solo i più attenti avranno già assaporato: riprendendo la lezione di Comecrudos, i Pontiak disegnano paesaggi acustici mozzafiato, con The Expanding Sky che traduce i Pink Floyd al Nuovo Mondo, la luccicante Silver Shadow che sembra aggiustare il tiro verso i Black Mountain e Stay Out What a Sight che stuzzica gli appetiti freak folk dei fan degli Akron/Family. Il vuoto spaziale dentro il quale sembra fluttuare Royal Colors viene dolcemente e lisergicamente assecondato dalla band, prima della ossessiva e delirante conclusione finale a cui abbiamo già accennato all’inizio. In definitiva un disco a due facce, complesso, che esplica a pieno la (onni)potenza di una band che non si diverte a giocare solo con i consueti giocattoli, ma vuole ed esige molto di più.
Label: Thrill Jockey Records
Anno: 2012
Tracklist
1. Lion of Least
2. The North Coast
3. Left With Lights
4. Across the Steppe
5. The Expanding Sky
6. Silver shadow
7. Stay Out, what a sight
8. Royal Colors
9. Panoptica
1 ping
Pontiak » Blog Archive » Echo Ono Pre Press
14 febbraio 2012 a 05:25 (UTC 1)
[...] – “Ma è la seconda parte del disco a riservare le sorprese maggiori, svelandoci un lato della band che solo i più attenti avranno già assaporato: riprendendo la lezione di Comecrudos, i Pontiak disegnano paesaggi acustici mozzafiato, con The Expanding Sky che traduce i Pink Floyd al Nuovo Mondo, la luccicante Silver Shadow che sembra aggiustare il tiro verso i Black Mountain.” (Italy) Music Zoom [...]