Il terzo disco del contrabbassista e violoncellista tedesco Henning Sieverts è una sopresa e, come i precedenti, un´opera pensata in modo originale, un jazz moderno che non sta a copiare nessuno. La copertina è una foto scattata ispirandosi al gioco da tavolo dello scrabble, perchè è un appassionato di attività ludiche che impegnano l´intelletto. La musica dei tre diverte. Insieme ci sono Nils Wogram al trombone e Ronny Graupe alla chitarra, due personalità con una voce originale e riconoscibilissima. Da qui la sfida interessante di questa registrazione (peraltro molto curata dal punto di vista tecnico) nel mettere insieme e guidare in modo “soft” strumentisti così speciali. Il chitarrista usa una settima corda, accordata più in basso. Il trombonista si diverte a tirar fuori dal suo tubo tutto il possibile, dal growl delle origini (Deep Deep, in cui Sieverts suona il violoncello) alle note pulitissime e perfettamente intonate. Come per lo scrabble, in cui si mettono insieme delle parole con le lettere a disposizione, Sieverts usa le note cercando di arrivare, impiegando nel modo migliore il poco materiala a disposizione, a delle composizioni con una logica. Questa volta si è dedicato al tema della simmetria, e questo sia nella scala delle note che negli accordi, nella struttura ritmica come nella melodia. Ma al di là del discorso tecnico e della sua maestria nel guidare il gruppo, c´è la musica, la piacevolezza di questi svolgimenti cameristici, senza batteria, in cui ci si lascia andare, come in Nine O.M. a scambiarsi la parte di solista e di accompagnatore. L´intero album è sotto un´atmosfera speciale, un´unità di intenti da un brano all´altro che pervade l´intero svolgimento. C´è il brano ispirato da Anton Webern – New Tone Barn è un perfetto anagramma del nome – e quello ispirato dai Police, il finale Walking on the Other Side. C´è la dedica al pittore Georges Seurat, un pioniere della tecnica del puntillismo con i colori, in cui si cerca di trasferire il suo originale modo di costruire le immagini alla musica. E pure il blues di Nine on Twelve. Coffee to Stay, al di là della tecnica compositiva impiegata, sempre relativa alla simmetria della struttura di base, è un invito a restare, contro il “Coffee to Go” di uso comune. Ed un epitoma per lo spirito che pervade l´intero album, su cui si resta volentieri a lasciarsi cullare da tre personaggi che hanno trovato il modo corretto per esprimersi in quanto collettivo conservando le proprie caratteristiche originali.
Label: Pirouet Records
Anno: 2012
Tracklist:
01. Symmethree
02. Nine O.M.
03. One for Paul
04. À la Seurat
05. Nine on Twelve
06. Coffee to Stay
07. New Tone Barn
08. Happy Birthday
09. Deep, Deep
10. Walkig on the Other Side
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