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feb 29

dgtlMonkey – Da Monkey Club

a cura di Diego Amà

L’incontro tra una scimmia venuta dallo spazio (ma non dal Pianeta Delle Scimmie), ed un ragazzo lievemente panzuto con origini lombarde ma trapiantato nel ferrarese, ha generato questo bizzarro ma estremamente contemporaneo progetto sonoro chiamato dgtlMonkey.
Al suo secondo album (dopo un spiazzante esordio con The Land Of Dirty Beats And Bananas e una raccolta di remixes) il ragazzo si conferma come uno dei nuovi pilastri dell’electro del giorno d’oggi. Se facessi ascoltare questo nuovo Da Monkey Club ad un qualsiasi infottato del genere spacciandolo per la nuova collaborazione tra Boys Noize, Mr Oizo (non a caso il brano Master Oizo è proprio intitolato a Quentin Dupieux) e Zombie Nation probabilmente chiunque ci crederebbe, e lo eleverebbe a nuovo capolavoro. E c’è poco da scherzare, perché la scimmia digitale non ha mai sbagliato un colpo finora, e questo ultimo lavoro ne è l’ulteriore conferma: già con The Land… ci aveva abituato a sorprenderci, passando da sonorità prettamente electromaraglia a intermezzi funky e riprese tecnoidi non da poco, Da Monkey Club allarga ancor di più gli orizzonti musicali, prendendoci per manina nei ritmi spezzati di Opening Act, frullandoci con Preso Bene (feeling good), e centrifugandoci definitivamente con Trance-ition.
Ma abbiamo citato solo alcuni passaggi che caratterizzano lo stile prettamente melodico (sì, è uno dei pochi produttori che mette tanta melodia mista a cattiveria nei suoi pezzi) supportato da una struttura ritmica davvero potente e d’impatto. Rise My People si nutre del prezioso featuring dell’ex Atari Teenage Riot, Hanin Elias (che incide sulla stessa Rustblade di dgtlMonkey, assieme anche a quel pazzo di Merzbow) che rende il pezzo un vortice di ritmiche e voci che si annodano e si contorcono creando un risultato davvero d’impatto. Altro anthem di quest’album è sicuramente Rubber & Chain che rappresenta il prolungamento, lo stargate (concedetemi la licenza poetica) con il precedente album della scimmia digitale, dove permangono quegli energici crescendo formati da suoni acidi e la classica struttura ritmica davvero travolgente. Dopo la parentesi funky-elettronica di Disfunktion, si arriva ad un altro pezzo di portata galattica, che enfatizza tutto il marcio che è presente nella capoccia del ragazzoscimmia: Jesus On The Cube ha l’incipit più dannatamente malato che io abbia sentito nell’ultima dozzina d’anni, e il proseguimento del brano è un qualcosa di assolutamente sconvolgente e trainante, nei suoi suoni, nella sua struttura, nel suo break crescente che porta l’enfasi electrogodereccia a livelli davvero davvero alti. Mentre Commit Your Sin rappresenta un altro bel tassello della virulenza elettronica più cupa, la vera sorpresa arriva solo alla fine con Sunshine, un’impennata sonora che riesce a incarnare la delicatezza evocativa del titolo supportata da un trascinante tappeto d’archi (e non è l’unico brano in cui c’è del “classico”), abbracciando l’ormai depositato marchio di fabbrica di dgtlMonkey ovvero una cassa trainante, stavolta però lievemente spezzata: assolutamente il più bell’epilogo ad un lavoro eccelso, curatissimo in ogni particolare, strabiliante e davvero sorprendente. Il “scimmiazzo” (ho coniato questo nuovo termine tra scimmia e ragazzo) ci riconferma che non dobbiamo soffermarci su clichè o su canoni prestabiliti, perché pur mantenendo un’impronta ben marcata, dgtlMonkey riesce sempre a sperimentare e a muoversi su territori strani, a volte inesplorarti, creando un connubio di sonorità assolutamente interessanti e soprattutto non così scontate.
In un periodo in cui electro si scrive con la kappa, speriamo che Da Monkey Club non sia destinato a disperdersi nel marasma di produzioni tra il mediocre e il fecale che stanno invadendo il panorama musicale odierno; questo artista merita davvero uno spazio a parte nel settore, la naturalezza con cui produce è una delle cose più estasianti che contraddistingue questo personaggio, quasi quanto a un macaco possano piacere le noccioline.
Da Monkey Club è in uscita per Rustblade il 13 Aprile in Europa, e l’8 Maggio in Nord America; che la scimmia digitale sia con voi.

Label: Rustblade
Anno: 2012

Tracklist

1 – Opening act
2 – Rubber & chains
3 – Like a machine
4 – Master Oizo
5 – Rise my people (feat. Hanin Elias)
6 – Preso bene (Feeling good)
7 – Disfunktion
8 – Jesus on the cube
9 – Trance-Ition
10 – Commit your sin
11 – Chorea Minor
12 – KMKL (feat. Ange Leena)
13 – Sunshine

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