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mar 09

Strange Men in sheds with spanners – Strange Men In Sheds With Spanners

Prima dell’hauntologia, prima del glo-fi, prima di Gonjasufi. Dopo la fine dei Buzzcocks, Pete Shelley coinvolge Cookson, Eric Random e Barry Adamson in questo progetto. Registrati nello studio casalingo di Pete, i pezzi sono un tumulto di synth, distorsioni e suoni provenienti dall’oltretomba che associano il fascino della riscoperta di qualcosa che oggi viene portato in processione in pompa magna e la curiosità di chi ama andare in cerca di (presunti) tesori nascosti. Rimesso tutto insieme ad opera Drag City, il disco è stimolante e curioso, nonostante non sia altro che una raccolta di “scarti d’artista”, un divertimento per chi l’ha registrato e, consapevole della sua essenza, per chi ha desiderio di ascoltarlo. Non farlo però, non comporta la perdita di nulla di davvero importante, considerando che ogni pezzo ha per titolo solo i numeri progressivi da tracklist, a sottolineare l’improvvisazione e la natura di instant disc anzitempo del tutto.

Label: Drag City/Self
Anno: 2012

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