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mar 14

The Magnetic Fields – Love at the bottom of the sea

L’amore è una ossessione un po’ per tutti, figuriamoci per i Magnetic Fields che ne hanno fatto un feticcio oltre che un insormontabile capolavoro con 69 Love Songs. Per cui dopo le oscurità di Stephin Merritt, la band decide di farci sentire come suona l’amore in fondo al mare con il nuovo album edito per la Merge Records negli USA (con cui aveva pubblicato per ultimo proprio 69 Love Songs) e per la Domino nel Vecchio Continente. Il movimento scomposto sui fondali marini crea immediatamente delle bolle elettriche in Your Girlfriend’s Face, riallacciando la band all’uso di synth da cui si era allontanata nello scorso decennio . Bolle che esplodono subito in superficie non appena si eleva Andrew in Drag, singolo che ricama attorno a Merritt un vestito luccicante e glam degno del Bowie dei tempi d’oro. Se il pop viene da molti definito come la ricerca della perfezione assoluta, eccone qui una dimostrazione. The Machine in Your Hand ci si avvicina molto mentre God wants us to wait rappresenta l’anima dark wave della band, una costante presente in buona parte della loro composizione discografica e che risulta maggiormente accentuata un po’ più in là in Infatuation. Il resto del disco è come al solito un riuscito mix tra romanticismi struggenti (le lente Born for love, I’ve run away to join the fairies, lo stornello di The only boy in town), ed una lunga e riuscita collezione di divertissements: il gioco di parole di I’d go anywhere with Hugh, la melodia e la coralità spensierata di Goin’back to the country (city life is too slow, I’m sick of that 120 BPM punk and disco!), la riuscitissima Quick!, che cattura alla perfezione il senso del silenzio imbarazzante ed imbarazzato tra due persone. Senza alcuna caduta di stile, a parte magari My Husband’s Pied-a-Terre e qualche altro minore passaggio a vuoto. In più la provocazione folk di Horrible Party e lo struggimento latino di All she cares about is Mariachi denotano tendenze all’apertura verso altri ritmi e tradizioni musicali. Per chi non l’avesse capito, i Magnetic Fields rappresentano per il sottoscritto la sublimazione dell’idea di pop e non finirebbe mai di ascoltarli. Fatelo anche voi: non ve ne pentirete.

Label: Merge Records, Domino
Anno: 2012

Tracklist
1.    God Wants Us to Wait
2.    Andrew in Drag
3.    Your Girlfriend’s Face
4.    Born For Love
5.    I’d Go Anywhere with Hugh
6.    Infatuation (With Your Gyration)
7.    The Only Boy in Town
8.    The Machine in Your Hand
9.    Goin’ Back to the Country
10.  I’ve Run Away to Join the Fairies
11.  The Horrible Party
12.  My Husband’s Pied-a-Terre
13.   I Don’t Like Your Tone
14.   Quick!
15.   All She Cares About Is Mariachi

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