Si farà anche fatica a leggerlo tutto il titolo, ma non se ne fa alcuna a ripremere play, quando ascoltare il disco diventa dipendeza. Ora, perdonate l’abbandono dell’impersonalità che di solito utilizzo in sede di recensione. E’ che ci speravo da matti che, con questo disco, i Calibro 35 sarebbero riusciti a sgattaiolare nel vicolo e fuggire salvi, dopo l’ennesimo colpo, evitando la pena d’essere dimenticati in una cella. Ovvero: la formula della riproposizione – tra meta narrativa sonora e sudore musicale sui palchi – del tipo di musica da colonne sonore dei poliziotteschi anni 70 in chiave black/funky, è stata una grande idea. L’ovvio rischio, quello di lasciarsi andare al formulaico e rimanere una cometa dalla scia luminosa, ma dalla vita breve. Il sospetto che potesse accadere poi, si è fatto pure più insistente dopo l’ascolto di Ritornano Quelli Di Calibro 35, ma sbagliavo alla grande. Di gente con le palle (musicali) così come Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta, Fabio Rondanini, Luca Cavina e Tommaso Colliva ci si deve fidare. Sanno chiaramente dove e come arrivare, conservando unità e identità di gruppo e non è un caso se, finora, se la sono sempre giocata al meglio live, così come non è un caso che in questo disco si ritrovi finalmente appieno il feeling, l’interplay e il sacro fuoco che mitragliano dal vivo. E’ bastata una session di registrazioni tenutasi a New York, tra il 22 e il 26 Marzo, comprese composizioni e interpretazioni, a chiarire come abbiano ormai forgiato un loro modello, sì derivato da altri, ma dotato ormai di vita propria e con esso assimilata la capacità di proiettare il tutto in un cosmo musicale più vasto e disparato, un po’ come i vari gruppi di Rob Mazurek. Gira tutto, ogni funambolica trovata, ogni sussulto funky, ogni inserto psichedelico e sprazzo di ironia. Splendido il finale di Ogni riferimento a fatti accaduti è puramente casuale, l’aggancio “etnico” di New Dehli Deli, le sfumature jazzcore di Massacro All’alba e La Banda Del B.B.Q., l’accelerazione funky de Il Pacco, i riflessi afrobeat di Ogni riferimento a persone esistenti è puramente casuale, e le rivisitazioni di pezzi di maestri di casa nostra, come Piero Piccioni (New York, New York dal film “Anastasia Mio Fratello” di Steno) e Passaggi Nel Tempo, di Ennio Morricone, dal film “Sam’s Song”/”The Swap” del 1969 con Robert De Niro. E il colpo del secolo è andato a segno e si perpetuerà ogni volta che la cricca si presenterà sui palchi del mondo o ogni volta in cui i proiettili danzeranno felici sui vostri piatti, lettori cd o I-Pod che siano.
Label: Autoproduzione/Venus, vinile per Tannen Records/Audioglobe
Anno: 2012
Tracklikst
01.Ogni riferimento a fatti accaduti è puramente casuale
02.Uh ah brrr
03.Arrivederci e grazie
04.New Dehli Deli
05.Il pacco
06.Passaggi nel tempo
07.New York New York
08.Buone notizie
09.La banda del B.B.Q. (Brooklyn, Bronx, Queens)
10.Pioggia e cemento
11.Massacro all’alba
12.Ogni riferimento a persone esistenti è puramente casuale
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