«

»

mag 02

Stereo Total + Brakes @ Circolo degli artisti

Stereo Total

Si torna al Circolo. Serata frizzantina di inizio aprile, nel pieno del periodo di sonnolenza che avvolge gli esordi della primavera. E che c’è di meglio che svegliarsi in compagnia di due gruppi niente male?…Strange Days, cito dal sottotitolo letteralmente “Rassegna estemporanea di musica indipendente”, in programma il 5 ed il 6 aprile al Circolo degli Artisti può essere la tazza di caffè giusta per riprenderci dal letargo. Saltiamo il 5, insieme all’elettronica ed alla sperimentazione dei Black Dice ed alla vena ironica e pop di Adam Green per presentarci nella data del 6 aprile, con due ospiti di eccezione: da una parte abbiamo gli Stereo Total, duo franco-tedesco autore di melodie anni ’60, accompagnate da una grossa dose di ironia contagiosa, dall’altra i Brakes, gruppo inglese dotatissimo che stuzzica un bel pò le nostre curiosità .“And the winner is”…
Partono i Brakes, ma prima qualche delucidazione in merito! Trattasi di un poker di musicisti formatosi nel 2002, in seguito all’incontro tra Eamon Hamilton (Voce e Chitarra), Alex White (Batteria) e Tom White (Chitarra). Il trio proveniva da due gruppi diversi, in quanto Eamon era a quei tempi nei British Sea Power, mentre i due White suonavano con gli Electric Soft Parade. All’accordo formatosi mancava però un bassista: dopo qualche ricerca si convinceva Marc Beatty (Basso) anch’egli a quell’epoca parte di un gruppo: i Tenderfoot. Il tutto avviene in quel di Brighton, famosa località balneare dell’Inghilterra meridionale. Da allora i Brakes hanno composto una manciata di singoli, Pick up the phone, Ring a Ding Ding ed All Night Disco Party, ed un album, registrato nel 2005, Give Blood, frutto di 4 giorni chiusi in uno studio di registrazione. Arrivati sul palco e attrezzatisi con i rispettivi strumenti propongono uno show divertente in cui c’è spazio per ballate elettrizzate e pezzi dalla durata di più o meno 10 secondi, in maniera totalmente anticonvenzionale, suscitando ilarità e stupore tra il folto pubblico presente…Il loro suono è potente e preciso in alcuni episodi, mentre in altri lascia spazio al lirismo della bellissima voce di Eamon, specialmente quando il rumore si abbassa ed appaiono ritmi più propriamente country, quasi come se fossero una band proveniente dal Minnesota. Di notevole rilievo proprio il singolo Ring a Ding Ding, esempio di un punk rock, virato verso il country, che proprio quando sta piacendo di più viene chiusa lasciando un senso di vuoto, stile coitus interruptus…Tra un pezzo e l’altro dei Brakes, usciamo dalla sala per una sigaretta e passiamo davanti alla porta dove è piazzato un banchetto di Goodfellas, noto negozio di dischi della capitale, presente quella sera con le sue offerte, o presunte tali…mentre dò un’occhiata anch’io, mi ritrovo al fianco di François Cactus e lo spilungone Brezel Göring, vale a dire i due supereroi che verranno dopo i Brakes, balzati alla ribalta del pubblico italiano per I Love You, Ono, tormentone primaverile della pubblicità nostrana. Intendiamoci: gli Stereo Total hanno il loro classico seguito romano, in quanto vengono spesso in città per suonare, (qualche mese prima ero già venuto a vederli), ma diciamo che oggi ci sta sicuramente più gente delle precedenti, gente che certamente non avrei visto senza la famosa pubblicità…Conosciutisi nei primi anni ’90 a Berlino i due facevano parte di gruppi dai nomi sessualmente caratterizzati: lei nelle Lolita, lui nei Sigmund Freud Experience, e già da qui si intravede il futuro della coppia…Primo album nel 1996, dal titolo Oh Ah, a cui seguono Monokini nel 1997, Jukebox Alarm nel 1998, My Melody (1999), Musique Automatique (2001), Do the Bambi (2005) e l’ultimo Discotheque (2006)…più di 10 anni di attività, con concerti in ogni parte del mondo, una crescente popolarità e riconoscimento indiscusso del loro valore e del loro apporto sulla scena musicale indipendente. Vi chiederete magari adesso che tipo di musica suoneranno mai questi due personaggi…più facile andarli a vedere che rispondere a questa domanda! Potrei cavarmela con un electro-pop, ma sarebbe più giusto scrivere “di tutto”, ed in ogni lingua conosciuta: francese, tedesco, inglese, italiano e persino giapponese.
Il loro arrivo sul palco è salutato dall’ovazione del crescente pubblico del Circolo e l’inizio è improntato alla presentazione dell’ultimo lavoro Discotheque, da cui è tratta Everybody in the Discotheque (I  Hate), il cui furore iniziale è rappresentato dai salti e le urla di di Brezel, mentre armeggia con il synth…si nota già una differente e comica situazione in cui François, con i suoi grossi occhiali da vista con la montatura nera, sembra divertita a stare ferma ad osservare le evoluzioni del compagno, mentre batte il ritmo con le bacchette su ogni cosa gli capiti sotto mano: pavimento, casse, muro…La voce di François inizia ad avere maggiore risalto con i pezzi successivi, in cui la vocalist si diletta anche alla piccola batteria posta alle sue dipendenze, senza fare troppa fatica. Ci si gioca subito la carta I Love You Ono, quasi come per liberarsi di un impaccio per essere più liberi dalle aspettative del pubblico e maggiormente indipendenti nella conduzione della serata in totale autonomia. Ci si diletta nelle sperimentazioni e nella riproposizione di una elettrizzante ed allarmante Für Immer 16, una trasognata Discjockey (Je suis ok…fantastica!), ed una velocissima National 7, anche se la canzone da me preferita la riservano quasi all’ultima parte: L’Amour a Trois (J’aime faire l’amour, specialment a trois…)! Insomma un bel po’ di materiale divertente, giocato con classe sopraffina e senza tabù, specialmente quelli sessuali, non bene accetti in questa serata, in cui si pensa solo a divertirsi con la giusta dose di ironia. Episodio divertente quando, completamente invasato Brezel si lancia sul pubblico, facendosi trascinare da una parte all’altra: giuro che pesa un casino! Il coinvolgimento del pubblico è totale, come dimostra l’invito degli Stereo Total al pubblico di salire sul palco a ballare durante una canzone: accettano in tanti, compreso un simpatico personaggio che cattura le attenzioni un po’ di tutti.. Chiude, facendo da contraltare ad I Love You Ono, una rockeggiante Ringo I Love You, quasi a voler ribadire l’affezione particolare per i Beatles e soprattutto la loro anima giocosa e divertente (quella per farci capire di Yellow Submarine ed episodi simili), sicuramente la più apprezzata dalla coppia franco berlinese che vuole farci ricordare in serate come queste, come spesso, per fare buona musica, basta non solo non prendersi troppo sul serio, ma anche riderci e ridersi su…

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato!

Puoi usare i seguenti tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>