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mar 29

I Girless & the Orphan e la loro vita di musica

Girless & the Orphan

Quando fai fatica a buttare su carta, o meglio, riscrivere a computer un’intervista registrata perché la metà delle cose dette é meglio se non le riporti…vuol dire che é stata una figata di intervista.
 Ci provo. Provo a tirar le somme di una lunghissima e goliardica chiacchierata coi Girless & the Orphan, anche grazie alla complicità della pittoresca location: la cucina del Brainstorm di Fusignano (RA), dove si sono esibiti per la serata Rock Your Brain + Wig Party.
A quasi una settimana dall’evento, inoltre, scoprirete che i G&tO, come Le Iene, portano bene.
Dopo un paio di foto stappiamo una birra e ci sediamo di fianco al secchiaio:

Ieri un ragazzo di Ferrara mi ha chiesto cosa avrei fatto stasera. Gli ho risposto che sarei andato vicino Ravenna per un’intervista ai Girless and The Orphan. <<Ah grandi! I GETO!>> ha ribattuto lui. É ufficiale ormai vi state facendo davvero conoscere, nascono addirittura gli acronimi..

  • Tommaso: facendo conoscere..diciamo che siamo in serie C. Ma chi é?!
    Franz: in realtà sarebbe GHETO! Lo usiamo anche fra di noi..con la & commerciale..G&tO. Lo puoi trovare anche sugli scatoloni del merch.
    T.: ma chi é?! Insomma dobbiamo venire a suonare a Ferrara…

Da cosa nasce quindi questo nome così particolare?

  • T.: beh Girless per ovvi motivi…(risate) Ho iniziato a chiamarmi così nella cameretta di casa mia mentre facevo canzoncine con la chitarra acustica dopo aver sentito The Places You Have Come to Fear the Most dei Dashbord Confessional, il disco che mi ha fatto venir voglia di iniziare a suonare in acustico. Ed effettivamente fino ai 17 anni più o meno le ragazze mi schifavano, e forse anche io un po’ le schifavo..mi sono sviluppato tardi: ero bassino, implume e bruttino.
    F.: ma no dai bruttino no…
    T.: vabbé…per te… Di due di picche ne avevo presi parecchi! Sicuramente sbagliavo anche l’approcio però…e quindi Girless per quello! L’effettivo progetto Girless é nato poi anni più tardi ma ho tenuto il nome, avendo tra l’altro la ragazza, come ora.
    F.: ora sei Girless di nome ma non di fatto.
    T.: no no, se nasci Girless muori Girless! (risate)

E tu Orphan?

  • F.: con Girless ci conosciamo da una vita ma sono subentrato nel progetto da un due anni e mezzo più o meno. Il nome me lo portavo dietro, prende spunto da un pezzo dei Gaslight Anthem…
    T.: i genitori sono vivi eh…
    F: assolutamente, vivi e vegeti!

É particolare che entrambi i vostri nomi portino con se un senso di mancanza.

  • T.: si é vero, ma il fatto é semplicemente che ci piaceva moltissimo come suonavano insieme! Non ci sono particolari significati…

Ascoltando i dischi sembrate molto immediati e spontanei.  Forse anche per l’inglese dei testi che facilità l’ascolto dei pezzi, che se cantati in italiano, anche perché di contenuti ne hanno, credo avrebbero avuto un effetto sicuramente più impegnato e lento. Quindi i vostri brani nascono davvero così spontanei o sono il risultato di una spontaneità ricercata? Mi é uscita in maniera un po’ Marzulliana..(risate)

  • T.: ti rispondo subito, poi permettimi di fare una “polemichina”. Il testo in inglese é stato spontaneo, perché a parte qualche cantautore storico come De Andre o De Gregori non ho mai ascoltato molto in italiano e anche nella mia famiglia non ci sono mai stati ascolti molto italiofili; in particolare ho sempre ascoltato molto punk di stampo inglese, anche se esiste ed esisteva quello in italiano con band come i Marshmallow, dove suonava Franz, o i Derozer, Moravagine…
    F.: o i porno riviste, che escono anche con l’album nuovo…
    T.: si vero, e anche i Derozer dovrebbero uscire, che incredibilmente sono ancora vivi!
    F.: se pensi che si fumavano il Bostik…! Questo mettiamolo nell’intervista!
    T.: Per la piccola polemica invece il fatto é che cantare in italiano é un po’ rischioso. Ci sono molte band che cantano in italiano scrivendo bellissimi testi molto sinceri. Ti posso citare Caso, Gazebo Penguins, Fine Before You Came che fanno testi di un certo tipo; però in Italia credo si sia allargato troppo il cerchio del cantautorato: sembra che basti prendere una chitarra e cantare in italiano e son tutti cantautori. Un’altro che apprezzo molto é Carnesi, Dente mi piaceva più una volta ma comunque lo apprezzo; in generale però ci sono troppi cantautori o presunti tali con testi “triti e ritriti” e spesso a mio viso fin troppo ricercati e quindi poco spontanei e sinceri. Per quel che ci riguarda, tornando al discorso di prima, i nostri testi parlano di vita privata, personale e un po’ di sociale, ma sempre filtrato dalle nostre esperienze.

In inglese i contenuti arrivano un pò meno però…

  • T.: arrivano molto meno e hai anche meno seguito e successo. Ora come ora se cantassimo in italiano, per dire una sciocchezza, probabilmente su facebook avremo mille fan in più. Questo effettivamente mi sta un po’ sul cazzo! Però il fatto é che spesso il cantare in italiano viene fatto con questo unico scopo, magari affiancando al cantautore o cantautrice in questione un produttore artistico “col nome”. Ho degli esempi proprio qui sulla lingua ma te li faccio in privato se vuoi…
In definitiva preferisco come facciamo noi e i ragazzi della Stop! Records che sono come noi: non abbiamo nomi da metterci di fianco e non facciamo calcoli quando andiamo a registrare e scrivere canzoni. É vero che magari molti fanno compromessi perché sperano di fare il musicista come lavoro, e quindi devono per forza vendere il più possibile la loro musica e fare appunto compromessi; e non dovrebbe comunque essere così. Noi non abbiamo questo obiettivo: non ci immaginiamo una vita nella musica, ma la nostra vita di musica!

Toglietemi una curiosità: mi é arrivata voce che siete malati di Juve…

  • F.: Eccome! Malatissimi! E la viviamo molto male. Viviamo questo rapporto con la Juve in maniera molto sofferta, quindi nel bene e nel male le nostre giornate sono dedicate a quello…(risate) é una cosa che ci lega tantissimo!
Per esempio il 3 Marzo c’era Juve Chievo ed avevamo un live; abbiamo mangiato lontano da tutti, isolandoci dal contesto per guardare il primo tempo, poi il secondo l’abbiamo seguito per telefono perché suonava un gruppo di nostri amici, i Verily So, e ci tenevamo a guardarli. Tra l’altro abbiamo pareggiato e questo ci ha influenzato ovviamente per il live…eravamo piuttosto incazzati!
T.: si, infatti feci buttare fuori un ragazzino che ci prendeva per il culo durante il concerto ahah! Stasera per fortuna la Juve non gioca, gioca domenica.

Esatto, Juventus – Inter. Chi vince?

  • F.: Vinciamo noi ovviamente.
    T.: E speriamo giochi Alex. Ho sempre avuto il poster in camera. Mi ricordo quando si faceva il fantacalcio che era un mio giocatore fisso, a qualsiasi cifra! Anche per gli anni di Capello…
    F.: E quando la Juve era in serie B giocò ovviamente contro il Rimini… Noi essendo Viserbesi (frazione di Rimini n.d.r.) simpatizziamo per il rimini, ma quando arrivava la juve si tifava juve! La prima partita del campionato fu proprio Rimini Juve! Finì 1-1..
    T.: esatto, ero nei distinti e al gol di Paro per la Juve non potei esultare perché avevo intorno solo riminesi come me ed al pareggio di Ricchiuti dovetti mandar giù un boccone bello amaro. Ma va bene così dai, e speriamo anzi che il Rimini si riprenda perché dalla zona playoff in serie B siamo finiti in C2. E vorrei ricordare anche il “biscottone” di Napoli Genoa all’ultima giornata che buttò fuori il Rimini proprio dai playoff.
    F.: La Juve comunque vincerà la Coppa Italia e se il Milan non prende una scoppola gigantesca dal Barcellona, così si impegna due settimane per il ritorno, allora potremmo anche vincere lo scudetto.

Ok questa la mettiamo agli atti, anzi al botteghino! Tornando alla musica per ora avete pubblicato solo EP, tra l’altro facendo un cammino al contrario: di solito si fa un Ep, un album poi collaborazioni varie. Voi avete fatto prima le collaborazioni (lo split coi Verily So e l’Ep per RockIt n.d.r.) e dell’album ancora nessuna traccia…

  • T.: eheh é vero. L’Ep é nato per come lavora la Stop! Records che voleva iniziare con un Ep di 5 pezzi. Abbiamo così registrato Same Names For Different Girls che é andato benissimo, poi RockIt ci ha chiesto un altro Ep e poi lo Split Cd coi Verily So, dei quali ci siamo innamorati. Il problema degli Ep é che non ti permettono di esprimerti fino in fondo. Infatti lo annunciamo, poi non lo facciamo mai, ma il prossimo sarà un disco; verso Maggio/Giugno registreremo otto o nove canzoni. In ogni caso spero che tornino in voga gli split fra gli artisti perché sono divertentissimi da fare per i gruppi, stimolanti per la creatività e qualità musicale ed allargano la fanbase che non va mai male.
 Comunque sto’ full lenght lo faremo e se piace bene sennò non ci interessa.
    F.: si anche perché le nostre vite proseguono regolarmente e con soddisfazione in ogni caso, coi G&tO ci divertiamo moltissimo ma prendiamo tutto con la massima calma ed onestà possibile, l’importante é che piaccia a noi.

Com’é il vostro rapporto con Rimini? Una città del tutto particolare.

  • F.: In un estate media di tre mesi e mezzo Rimini fa circa 10 milioni di presenze, il che vuol dire circa 3 milioni al mese. Noi siamo sempre stati avulsi da questa cosa, da questa orgia estiva. Non andiamo al mare e se ci  andiamo ci andiamo in maglietta , con l’abbronzatura da muratori (risate), siamo dei riminesi atipici, dei viterbesi appunto! Quindi siamo fuori dai soliti giri di discoteche e club. Certamente la botta estiva si sente moltissimo anche per noi.
    T.: Se fai musica a Rimini prima o poi ti si pone un bivio: o rimani come noi, alternativo, che poi alternativi di sta “cippa” ma passami il termine, oppure diventi un tamarro! C’é sempre stata questa dicotomia per la quale o sei il tipo da discoteca o sei uno sfigato, ecco noi siamo sfigati!
    F.: eheh si esatto, fin dalle superiori, abbiamo mantenuto quella linea! Vestiti di nero, con le Vans…poi ora, cresciuti, le differenze si sono molto scremate, ma da adolescenti queste differenze si estremizzavano e si creavano vere e proprie classi.
    T.: era anche per quello che non trovavo mai da limonare!

Prima di concludere ho notato una cosa: é quasi passato un anno dall’uscita ufficiale del vostro primo Ep…

  • T.: sai che non ci avevo mai fatto caso, ma ora che me lo fai notare sarebbe bello fare una data proprio il 17 Maggio! (data di uscita del primo Ep Same Names For Different Girls. n.d.r.) Così facciamo il compleanno!
    F.: il 27 tra l’altro é anche il mio compleanno…

Il mio il 20 pensa!

  • F.: tu sei toro quindi… Io gemelli.

Credi all’oroscopo?

  • F.: moltissimo! Infatti sono una persona un po’ particolare, i gemelli di giugno sono un po’ più comprensibili, quelli di maggio un po’ più strani. Credo molto nell’affinità anche fra segni diversi.
    T.: io da questa cosa mi tiro fuori…ma metti tutto nell’intervista ti prego!
    F.: si si assolutamente. Conosci Paolo Fox? Ecco é l’unica persona che rispetto! (risate).

Tornando al compleanno della band, di quest’anno che date particolari volete ricordare?

  • T.: una é sicuramente quella in un locale a Senigallia: suonammo davanti a 3 persone contate, era andato via anche il gestore e si era messo a suonare in strada con la sua chitarra e l’armonica! Ci faceva concorrenza! Parecchio surreale. La data più bella come location sicuramente a I Vizi Del Pellicano e anche una a Padova al Bastione Alicorno.
    F.: per me é stata molto bella la data di Osimo. C’era un pubblico attentissimo, silenzioso, molto preso ed interessato! Abbiamo proprio percepito la loro attenzione. Ma speriamo che quella di stasera ovviamente sia la migliore di tutte!

Eheh lo sarà sicuramente. In bocca al lupo!

  • T.: ovviamente, crepi!
    F.: crepi!

1 commento

  1. Lucia

    Ahaha bellissima!!

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