Il nuovo album del sassofonista tenore brasiliano Ivo Perelman conferma il momento positivo che sta affrontando, la capacità di mostrare la sua musica rinnovandosi, cercando nuove vie di espressione restando fedele al suo amato free. Il recente quartetto insieme a Matthew Shipp diventa ora un trio lasciando da parte il pianista afroamericano. A restare sono i fidi Joe Morris al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria. La collaborazione con i musicisti del gruppo continua sotto altra forma, ma non è qui che si ferma, in quanto Perelman ha intenzione di pubblicare a breve dei lavori in duo. Cambiano le formazioni ma la famiglia da cui attingere resta la stessa, è quello che il titolo ci vuol trasmettere. Ci presenta settantacinque minuti in cui il sassofonista tenore mostra nuove tecniche per dimostrare che la libertà che lo ispira non si ferma mai. Si parte con un insolito per lui kazoo accompagnato dai tamburi di Cleaver. È l´inizio di un lungo brano, più di sedici minuti, in cui dopo un poco lascia l´insolito strumento per passare al suo sax tenore, ormai inconfondibile nel panorama del jazz odierno. Bastano un paio di note a riconoscerlo, che si fermi su note lente, dilatate, dando un insolita atmosfera da ballad improvvisata all´istante, o che si liberi sui sentieri più roventi del free, come verso l´ottavo minuto, in cui si libera dell´adrenalina accumulata. Ogni brano presenta qualcosa di nuovo, ma certamente è da rimarcare la capacità di improvvisare tutto all´istante, guidato dall´ispirazione del momento coinvolgendo la ritmica, specie il batterista con cui il dialogo sembra telepatico. The Imitation of the Rose è un altro esempio delle idee che fluiscono senza limitazioni dal suo sassofono. E Love è una ballad forse strampalata, ma almeno libera da tutto quello che si impone a chi suona il genere in modo tradizionale. Resta il suono, l´atmosfera, ma si esprime l´imponderabilità e la sorpresa che i sentimenti sono capaci di esprimere, anche la rabbia, verso la metà del brano, in cui il sassofono si accende di espliciti accenti free. Piú astratto Preciousness, in duo insieme al contrabbassista, ed ancora solare nel brano a seguire, per poi chiudere con The Buffalo, in cui si prende la libertà, e per uno come lui non potrebbe essere altrimenti, di reinterpretare il mainstream a modo suo. Come sempre un grande, che non lascia mai delusi i suoi ascoltatori. Jazz is not dead, diceva Frank Zappa. Ascoltate quest´album per avere la conferma.
Label: Leo Records
Anno: 2012
Tracklist
01. Family Ties
02. The Imitation of the Rose
03. Love
04. Preciousness
05. Mystery in Sao Christovao
06. The Buffalo
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