Qualche settimana fa nel mio ormai abitudinale girovagare per la rete nei miei lunghi pomeriggi di disoccupazione, mi sono imbattuto in un video che ha colpito la mia attenzione perché girato a Torino, città a me cara per una permanenza di due anni molto più goderecci che effettivamente universitari. Ma sto già divagando; insomma mi imbatto in questo video di Tomat, giovane personaggio poliedrico che merita un approfondimento. Continuando le mie ricerche, scopro che Davide Tomat è al suo primo progetto solista, poiché facente parte anche di band come N.A.M.B. e Niagara (in cui gravita anche Diego Perrone, seconda voce di Caparezza), che ha registrato questo suo album in un periodo ben preciso, intitolandolo appunto 01-06 June, e che dopo un gran lavoro in studio Tomat attribuisce un avvenimento accaduto in quei giorni ad ogni pezzo dell’album. Questa idea, unita alla magica visione di quel video, mi sbalordisce a tal punto da insistere nella ricerca, contattare via mail lo studio torinese che ha realizzato il video, e chiedere info riguardo al buon Tomat e al suo album. Mi risponde direttamente lui il giorno successivo, inviandomi l’album che apro immediatamente ed inizio ad ascoltare. Questo giovane individuo è riuscito a creare un viaggio musicale davvero interessante e ben realizzato, come pochi san fare al giorno d’oggi (anche se in parecchi ci provano, ma con scarsi risultati). Personalmente poi adoro questo tipo di sperimentazione dove si creano paesaggi sonori partendo da pochissimi elementi (l’album è stato interamente realizzato con voce, chitarra e un synth monofonico) effettati e sovrapposti a non finire, a testimoniare il fatto che non è necessario possedere chissà cosa per fare un buon disco, se si hanno buone idee. E quella di Tomat è ottima, il processo di creazione è davvero interessante: lasciarsi autoispirare nel proprio studio creando un agglomerato di materiale in un’intensa sessione, isolarlo nei giorni successivi, raffinarlo ed infine masterizzarlo in uno studio berlinese, e abbinare ad ogni traccia un avvenimento accaduto nella storia. L’influenza è profondamente contaminata dall’ambito astronomico, e lo si intuisce dai titoli dei brani che compongono l’album, e che ovviamente sono perfettamente accompagnati dalle suggestioni sonore di questi circa settanta minuti di ottima musica contemporanea: comete, asteroidi, il transito di Venere sul Sole, ma anche l’invenzione della radio, 1984 di Orwell, i fratelli Montgolfier, sono più o meno questi gli avvenimenti ai quali Tomat si aggrappa per ancorare il suo splendido lavoro. Ripensando poi al video di 1984, la sensazione che mi dà l’ascoltare l’intero album è quella di non vedere l’ora di assistere ad una performance dal vivo di questo artista, che con questo lavoro si posiziona all’interno di quel gruppo di sperimentatori italiani (assieme ai Port Royal tanto per citare un nome) che vivacizzano una scena purtroppo poco considerata. Bisogna rimanere in contatto con Tomat, bisogna rimanere in contatto…
Label: Monotreme Records
Anno: 2012
Tracklist:
1. CE-2
2. Radio
3. DonatiComet
4. Soyuz
5. JupiterAsteroid
6. Montgolfier
7. LovelyPlace
8. Venus
9. 1984
10. Soyuz11
11. Titan
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