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mag 08

L’album d’esordio degli Arabeski Rock

Un grande progetto multiculturale, ancor prima che una rock band. Un punto di incontro tra tradizioni musicali occidentali e orientali, africane e italiane, mosso dallo spirito itinerante del viaggio, della crescita e della scoperta. Il viaggio, disco d’esordio degli Arabeski Rock, nasce da pulsioni musicali ma si apre subito al contatto con “l’altro da sé”, comunicando un’esperienza di convivenza pacifica e formativa. La formazione romana guidata dal chitarrista Tiziano Novelli, pur avendo una recente costituzione ha mostrato subito una propensione alla collaborazione con musicisti stranieri, trovando in questo contatto una spinta decisiva per la composizione e il concerto. Il progetto Arabeski Rock nasce dalle suggestioni offerte dal film Lawrence d’Arabia e dalla musica scritta da Maurice Jarre. Da qui il desiderio di realizzare una musica con sonorità e melodie “arabeggianti” che si conciliasse con l’innata matrice rock di Novelli. Con l’aiuto del bassista Claudio Gimmi, sono stati ricercati gli elementi giusti per creare un gruppo con spiccate caratterizzazioni etniche e che comprendesse musicisti dal linguaggio efficace e moderno. Arabeski Rock è  dunque il risultato di una miscela di estrazioni culturali ed esperienze professionali diversificate. Con Novelli e Gimmi completano la band il giovane batterista Gabriele Morcavallo e il percussionista egiziano Ashrad Saif.
L’album d’esordio del gruppo propone nove brani strumentali che sprigionano ricordi di rock progressive e psichedelico, con riferimenti alla grande tradizione anni ’60/’70 (Pink Floyd, Jimi Hendrix, Traffic, Frank Zappa, ecc.), al jazz-rock ma anche al blues desertico caro a Tinariwen, Terakaft e Tamikrest. Un rock transnazionale e multiculturale di cui gli Arabeski Rock vanno fieri.

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