«

»

mag 03

Muse – H.A.A.R.P.

Dopo l’incontrovertibile successo commerciale del loro ultimo (e, più volte, contestato) Black Holes And Revelations, era quasi scontato che la band inglese originaria del Devon si prodigasse nelle registrazioni di un live album capace di imprimere nelle orecchie dei fan sparsi per il mondo tutto lo sfarzo e l’opulenza da cena trimalchionis ostentata (con eleganza ?) in un lavoro dalla struttura così fortemente orchestrale, pomposa e suntuosa come quella sfoggiata nel loro ultimo cd.
Il risultato ottenuto non è altro che questo H.A.A.R.P., un’incisione interamente estrapolata dalla – visivamente parlando – fastosa esibizione tenuta dai Muse nello storico stadio di Wembley il 16 giugno del 2007 ed arricchita da un DVD collaterale contenente le riprese effettuate nella successiva giornata del 17 giugno, sempre nella suddetta arena londinese (per un totale di circa 180.000 fan presenti alla due giorni musicale).

Tecnicamente parlando, i Muse consegnano nelle mani dei propri ascoltatori una prestazione estremamente selvaggia, violenta, diretta ed esplicita come il miglior Hullabaloo insegna.
Non c’è caos, non c’è confusione.
Le stesse improvvisazioni di cui sono puntellate le varie New Born, Stockholm Syndrome e Unintended suonano come la convincente prova di carattere di una band qualitativamente superiore rispetto ai propri simili (contando anche alcune pecche di natura squisitamente musicale), in grado di alienarsi perfino da quell’orrendo paragone attempato di squallide copie carbone dei più sofisticati Radiohead.
La verità è che la band picchia di brutto e sa come farlo.
Perfino una prestazione vocale di Bellamy inferiore alle soglie della sua solita “perfezione”, nonostante falsetti e ripide arrampicate sulle tonalità più proibitive, passa in secondo piano rispetto ad una resa complessiva coinvolgente, emotivamente carica delle mille voci di un pubblico letteralmente in delirio.

Ciò che non convince è, invece, l’estrema esiguità numerica delle canzoni proposte, una tracklist striminzita e quasi svogliata, verrebbe da dire, composta da “soli” diciotto brani nella versione DVD e, a malapena, tredici nella controparte su compact disc (escludendo l’Intro, dunque) : una proposta degna di una qualsiasi altra data del tour, per carità, perfettamente confezionabile su una qualsiasi altra esibizione.
In un altro stadio, magari.
Ma non a Wembley, non in una struttura architettonica capace di rappresentare e condensare il cuore caldo, pulsante, vivo della storia musicale di ogni tempo : basti pensare ai Queen, al Live Aid del 1985, ai Rolling Stone, ai Bon Jovi del 1995 che riuscirono a portare all’interno dell’arena, in tre serate sold out, la bellezza di 225.000 persone.
Insomma, da una premessa simile era lecito aspettarsi qualcosina in più e non un video, per quanto ben confezionato, della risibile durata di un’ora e mezza, incapace (tra l’altro) di giustificare una spesa di 22.90€.
Che si lascino su iTunes, questi orpelli.
La grandiosità di una band non sta solo nella cornice estetica, non solo in un palco attraversato da effetti speciali e tempestato di antenne luminose … serve molto di più.
Serve qualcosa che qui, invece, manca.

Genere: Rock
Anno: 2008
Nazione: UK
Etichetta: Atco/ Helium – 3

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato!

Puoi usare i seguenti tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>