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mag 03

Smashing Pumpkins – Zeitgeist

Dopo la deriva degli Zwan ed il fallimento dei suoi tanto ambiziosi progetti solisti, Billy Corgan deve essersi, certamente, guardato un po’ intorno e, aspirata polvere e desolazione, dev’essersi in qualche modo deciso a tirare le somme di quello che assomigliava più ad un suicidio multilivello che ad una vera e propria dimostrazione di capacità (e caparbietà) artistica .
Proprio lui, la mente traslucida dietro l’imponente e colossale progetto Pumpkins, l’uomo spesso additato e riconosciuto come il vero portavoce della tanto dissacrata Generazione X, il profeta di una fine adornata di malinconia e lunghi addii .
Che lo si creda o meno, però, la verità è che l’anima storta del vampiro di Elk Grove Village, Illinois, in passato, aveva avuto ben altro a sua disposizione, oltre a sé stesso ed alla malinconica poesia decadente celata (neanche troppo) fra le righe dei suoi testi, delle sue canzoni, della sua ispirazione .
Billy Corgan aveva James Iha, D’arcy Wretkzy, Jimmy Chamberlin : un piccolo esercito di fidi comprimari senza i quali Adore (od un qualsivoglia Siamese Dream) non sarebbe stato niente, solo un lontano embrione non ancora sviluppato .
Solo forma senza sostanza .
Ed è proprio questo il rischio che Corgan ha scelto testardamente di correre, nel tentativo di riunire quelli che, un tempo, vennero etichettati, proprio da lui, come i defunti Smashing Pumpkins ; dunque, a questo punto, una domanda sorge spontanea .

Ennesimo carrozzone pubblicitario tirato su ad arte per raccimolare dollari o, com’è lecito sperare, genuino ritorno in scena di qualcuno che ha ancora parecchio da dire ?
Dopo l’iniziale rifiuto di una sempre più problematica Wretkzy e di un Iha ormai solido chitarrista negli A Perfect Circle, la risposta potrebbe (sembrar) virare esclusivamente verso la prima ipotesi, dando ulteriore fiato a quelle voci apocalittiche che, come predatori senza sosta, si sono scagliate critiche sulle ennesime reunion di inizio secolo .
Motley Crue, Anthrax, Verve, Van Halen, Tuxedomoon … un blasone spesso non all’altezza del loro stesso nome ; filthy lucre and nothing else, avrebbero detto i Sex Pistols .
Ora, però, è il turno degli Smashing Pumpkins con il loro nuovissimo Zeitgeist ; Smashing Pumpkins, ovvero : Billy Corgan e Jimmy Chamberlin, ultimi due “sopravvissuti” della formazione originale, coadiuvati dai giovani Jeff Schroeder e Ginger Reyes, più Lisa Harriton alle tastiere .
E questa volta le cose sembrano essere andate decisamente meglio .

Non un semplice ritorno in sordina, il loro, né tantomeno quell’inutile dischetto che in molti sembravano temere dopo le consuete raccolte e contro – raccolte da happy end natalizio : Zeitgeist pesta duro fin dalla primissima traccia, quella Doomsday Clock che, sotto molti punti di vista, ricorda gli esordi sanguinari di Gish ; ed il discorso prosegue con 7 Shades Of Black, Bleeding The Orchid (uno degli esempi più riusciti dell’album) e Tarantula, apripista di questo nuovo “spirito del tempo” .
Chitarre distorte, cavalcate acide, tanta energia, doppia cassa ispirata e Jimmy Chamberlin perfettamente a suo agio dietro le pelli (era ora) .
Ma è nelle ballate cupe e dimesse che il trademark della band di Chicago torna a farsi imperioso e tagliente, è con brani come That’s The Way (My Love Is) e Neverlost che l’album inizia ad acquisire un certo respiro laborioso e sofisticato che lo avvicina, senza “quasi” temere paragoni, all’ineguagliabile atmosfera barocca di Machina .
Seguono, e chiudono l’album, le sperimentazioni di United States e Pomp And Circumstances, due brani che si divertono, a loro modo, a mescolare metal e pop (la prima) ed a rinvangare quella psichedelia travestita da alt – rock che aveva così tanto contraddistinto il sound dei primi lavori delle “zucche” (la seconda) .

Zeitgeist, pur nel suo non aggiungere o togliere nulla al “già sentito” affollato nelle orecchie degli innumerevoli fan, suona come una promessa mantenuta, come la speranza che, in realtà, gli Smashing Pumpkins non se ne siano mai andati via .

Tracklist:

1) Doomsday Clock
2) 7 Shades Of Black
3) Bleeding The Orchid
4) That’s The Way (My Love Is)
5) Tarantula
6) Starz
7) United States
8) Neverlost
9) Bring The Light
10) (Come On) Let’s Go
11) For God And Country
12) Pomp And Circumstances

Genere: Post Rock
Anno: 2008
Nazione: USA
Etichetta: Reprise Records / Warner Music

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