Louie Belogenis è uno fra i più sottovalutati sassofonisti del jazz contenporaneo, uno che ha abbracciato la causa del free incidendo ogni tanto delle perle o lasciando tracce su you tube come la sua esibizione nel quartetto Prima Materia di Rashied Ali al festival di Burghausen in Germania del 1995.
La sua voce inconfondibile è di quelle che con poche note attira l´attenzione e smuove le emozioni degli ascoltatori, che si lasci all´urlo dionisiaco o in escursioni più meditate e strutturate, come su questo disco, un piccolo gioiello fra precisione e libertà, quel free che ha compreso il messaggio del passato ed affinato il modo di
presentare questa musica al pubblico.
La qualità dell´incisione, fatta negli studi che di solito ospitano la Tzadik, è un altro punto a favore, ovviamente superiore a quello che era possibile fare in studio negli anni `60, che hanno visto all´opera Sunny Murray nei trii di Alber Ayler. Qui la sua batteria è registrata finalmente ripresa da diversi microfoni e ben elaborata nel missaggio finale così da potere comprendere meglio che nel passato il suo sottile gioco fra libertà ritmica e proposte all´interno del dialogo con il contrabbassista Michael Bisio, altra importante figura dell´avanguardia contemporanea a New York.
Tutto il disco procede in modo improvvisato per una sorta di empatia che spunta senza alcuna costrizione, la voce rauca del sassofonista si accompagna al forte contrabbasso ed alla batteria che disperde ritmi e colori. Sono momenti molto forti, compresa l´unica composizione del disco, Alabama di John Coltrane, che mette i brividi per quello che si riesce a tirare fuori come emozionalità.
Si chiude con il breve Seven Lives, che comincia con la batteria ed il contrabbasso a ritagliarsi uno spazio su cui subito il sassofono emerce con un zigzagante assolo.
Bello e compatto, il disco si fa apprezzare per le tante qualità ed invita ad un ascolto ripetuto.
Label: Porter Records
Year: 2012
Tracklist
01. When Darkness Fell
02. Blind Prophecy
03. Divination
04. Tiresias
05. Alabama
06. Seven Lives
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