La storia del prog rock italiano – fatto ormai appurato – è ricca di apparizioni fulminee, sconcertanti dischi d’esordio ed infinite sparizioni, tant’è che, per orientarsi in quest’universo tanto caotico quanto affascinante, sarebbe necessaria una vera e propria guida tascabile da consultare all’occorrenza.
Tralasciando i “soliti” nomi noti, quali Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme, la domanda da porsi è la seguente: Museo Rosenbach, La seconda genesi, Procession, Alphataurus … dove siete finiti?
Che ne è delle vostre atmosfere magiche, delle vostre composizioni spaziali, dell’eterea leggerezza con cui scorrevano i singoli minuti delle vostre leggendarie canzoni senza tempo?
Anni fa, nel fiore del mio periodo canterburiano, avrei persino dato entrambe le gambe per un nuovo lavoro degli Areknames.
Con questo spirito di scoperta, perciò, mi sono approcciato a questo gradito ritorno dei Notturno Concertante, autori, ben dieci anni fa, di quel Riscrivere il passato che portò il sottoscritto ad un’estasi cerebrale durata un intero anno scolastico (bei tempi, quelli del liceo … tutti brufoli, dischi anni ’70 e relazioni sentimentali fallimentari).
Che dire … l’unica parola che mi ronza nella mente è: apoteosi.
Dedicato alla memoria del mai dimenticato Antonio d’Alessio, virtuoso bassista della band prematuramente scomparso, Canzoni allo specchio è un album di rara poesia sonora: più che a semplici brani d’ascoltare e digerire, siamo in presenza di dieci perle musicali d’incredibile fattura in cui fiati, percussioni e violini s’incastrano in una trama emozionale sconvolgente.
Le anime belle è un’opera in grado di strapparti a morsi il cuore, grazie ad una imperdibile coda strumentale e la soffice Young man gone west è un gioiello di delicatezza e sentimentalismo, mentre Lei vede rosso è in grado di trasmettere all’ascoltatore tutta la drammaticità con cui è intrisa la canzone, eclatante e selvaggia.
Insomma, con la speranza che non trascorrano altri dieci anni dal prossimo lavoro, non possiamo che salutare i Notturno Concertante con un fragoroso “bentornati”.
Tracklist
01. Ahmed l’ambulante
02. Young man gone west
03. Come il vento
04. Le anime belle
05. On growing older
06. The prince of experience
07. Canzone allo specchio
08. La milonga di Milingo
09. Lei vede rosso
10. Ark en ciel
Anno: 2012
Genere: prog rock
Etichetta: Radici Music
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7 settembre 2012 a 19:58 (UTC 1)
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