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giu 23

Jaill – Traps

Reduci dal debutto con la Sub Pop del 2010 con un album che ha fatto parlare molto di sé (That’s how we burn), i Jaill si ributtano di nuovo nella mischia scegliendo di rinchiudersi in se stessi. L’introspezione come migliore fonte d’ispirazione musicale. Sì, perché per il secondo lancio con l’etichetta di Seattle il trio formato da Vincent Kircher, Austin Dutmer ed Andrew Harris decide di serrarsi in uno scantinato a registrare in un clima volutamente di bassa fedeltà. Tutto ciò però sorprendentemente non si sente, oppure sì, perché le 11 trappole disseminate lungo il percorso di Traps escono fuori immacolate come mamma le ha fatte, di una purezza e di una spontaneità esagerate. Il risultato è un colorato collage di pop songs dal sapere vagamente psichedelico, con molto spazio lasciato alle corde della chitarra ed alla fantasia della composizione di Kircher. Gli arrangiamenti e le partiture sono perfettamente curati ed avvicinano molto il gruppo di Milwaukee alle scintillanti proposte musicali di gente come The Shins, sempre di casa Sub Pop. Prendiamo per esempio il pezzo iniziale, il corale e colorato Waste a lot of things, molto entusiasmante e coinvolgente, oppure l’acustica Madness. Sorprendentemente eccellenti anche i pezzi più lenti, in particolare la veritiera Horrible Things (Makes Pretty Songs) autentico gioiello compositivo suonato con stile e classe da vendere. L’intro di Ten Teardrops ricorda un po’ i Clap Your Hands Say Yeah ma poi si gioca tutto su un altro terreno, in cui si odono richiami al suono made in England molto più forti (presenti nelle meravigliose ondulazioni di Perfect Ten). Menzione speciale per While you Reload, che ti culla con giusti ritmi e giusti tasti, per poi lasciarsi andare ad un cambio di ritmo e di scenari molto suggestivo: come abbandonare alla corrente una persona che si è accarezzata per lungo tempo. La coda finale sfiora con le sue dita i vivaci leoni marini dei Ruby Suns, mentre l’ultimo pezzo Stone Froze Mascot ha un ritmo che non sarebbe dispiaciuto ai Police. Una proposta musicale variegata e rinfrescante quella dei Jaill, che rischia di intrappolare nell’ascolto anche i non affini al genere.

Label: Sub Pop
Anno: 2012

Tracklist:

1.    Waste a lot of things
2.    Everyone’s a bitch
3.    Perfect ten
4.    Horrible things (Make pretty songs)
5.    I’m Home
6.    House with haunting
7.    Madness
8.    Million Times
9.    Ten Teardrops
10.    While you reload
11.    Stone Froze Mascot

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