Il mio primo giorno di mare l’ho passato coi Pocket Chestnut. Non proprio con loro perché mentre io mi trovavo su un treno in direzione Sperlonga, loro magari erano da qualche parte a provare, suonare, sognare. Entrambi però eravamo con la testa agli Stati Uniti, io per deformazione professionale, loro per scelta artistico-musicale. In questo Outness* EP, infatti, le quattro castagne descrivono con accuratezza paesaggi americani mozzafiato, con una sensazione di nostalgia veritiera che non può non coinvolgere. L’arpeggio di Dreamy USA riverbera la tradizione folk a stelle e strisce, rischiarendola sotto un’appena percettibile luce che sa di blues e strade polverose. Sembra quasi di ascoltare i selvaggi echi vedderiani di Into the wild, con estensioni ed aperture veramente notevoli. D’altronde Outness riproduce essenzialmente una voglia di evasione tipicamente americana, portando fuori il repertorio da camera della band per farlo giocare un po’ all’aperto, fargli prendere aria. Il risultato è appunto First Day of Summer, le cui sonorità pop sono molto vicine alla liquidità di Kyle, oppure Reason to Go il cui lento incedere verso lo slide fa lentamente scivolare la mente verso una più che mai beata introspezione. Lo spleen è dietro l’angolo, così come il rock accarezzato con l’assolo appena accennato della già citata Dreamy USA. La conclusiva Such a Life invece chiama i bambini a casa, per le registrazioni di William Novati a Pavia (News for Lulu, Green like July) e la masterizzazione di Carl Saff (Joan of Arc, Guided by Vocies) a Chicago: la cena è pronta, basta giocare in cortile. La giornata all’aperto si chiude e si torna in camera a provare, suonare, sognare.
Label: Autoprodotto
Anno: 2012
Tracklist
1. First Day of Summer
2. Reason to Go
3. Dreamy USA
4. Such a Life
Commenti Recenti