Le nuove leve del jazz italiano hanno raccolto un’eredità importante e le incisioni degli ultimi anni dimostrano come i giovani talenti siano maturati e diventati dei musicisti di livello internazionale. Paolo Recchia è sassofonista contralto e soprano che dopo una serie di incisioni interessanti con Ari’s Desire firma un lavoro di tutto rispetto, in cui c’è l’ospite Alex Sipiagin, un trombettista e flicornista russo che ha scelto di stabilirsi in USA,
dove ora incide regolarmente con i nomi più importanti della scena internazionale.
La scelta di Recchia è stata quella del quartetto pianoless, sulla scia di quelli di Ornette Coleman, ad esempio, allo stesso tempo cercando però altre vie espressive rispetto a quelle del sassofonista di Forth Worth. La ritmica è costituita da Nicola Muresu al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria, due musicisti che danno un notevole contributo al gruppo.
Insieme ad alcuni standard, due brani di Sonny Rollins e uno di John Coltrane, ci sono quattro composizioni del leader. Specie quella che dà il titolo al disco o la lenta November dimostrano che anche come compositore ha qualcosa da dire. Insieme a Sipiagin c’è un’empatia perfetta, assoli con una voce molto matura ed espressiva, in cui ogni nota ha una sua inflessione, un suo significato.
Le note di copertina sono state scritte da Rick Margitza, noto sassofonista americano, da cui Recchia ha preso delle lezioni. Da esecutore a musicista personale, che ormai ha una sua dimensione, è questa l’evoluzione che nota e su cui si può concordare pienamente.
Label: Via Veneto Jazz
Year 2011
Tracklist
01. Ari´s Desire
02. Tenor Madness
03. Peace Hotel
04. Lazy Bird
05. Who Can I Turn To
06. Boulvard Victor
07. Everything I´ve Got
08. November
09. Pent-Up House
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