Questo vecchio album del sassofonista tenore brasiliano Ivo Perelman insieme al pianista afroamericano Matthew Shipp merita la riscoperta non solo per quello che poi sono riusciti a fare i due protagonisti, ma per il livello artistico raggiunto in quel momento, decisamente elevato. I due collaborano ancora adesso in quartetto, ma questo duo, con canzoni prese a prestito dal patrimonio del folklore brasiliano, ha un valore a sè stante. Il sassofono tenore è corposo e appassionato, completamente nella tradizione del free, mentre il pianoforte costruisce delle situazioni armoniche complesse, con un suo tratto distintivo che soltanto indirettamente ha a che fare con la musica di Cecil Taylor. La semplice melodia del brano che dà il titolo al disco è presentata all´inizio ed alla fine in forma breve. Il resto dell´album è invece con brani estesi in cui i due si prendono lo spazio da dare alla loro immaginazione. Grazie alla sapienza armonica di Shipp, al modo di giocare con le melodia, il disco prende dimensione e si fa apprezzare, i dialoghi sono appassionati, la musica ha un suo volto inconfondibile. Entrambi hanno poi lasciato altri tracce indelebili nel jazz degli anni a venire e qui mostrano un interessante esperimento che si riascolta con piacere.
Label: Cadence JazzRecords
Anno: 1997
Tracklist
01. Bendido of Santa Cruz
02. Macumba
03. Anglo
04. Roses
05. Ze Do Vale
06. Cego
07. Cana Fita
08. Bandeirantes
09. The Lion
10. Bendito of Santa Cruz – take 2
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