Dopo la pubblicazione di Goodbye Butterfly, e alcuni cambi di formazione, tornano le pollastrelle pazze da Avezzano con un nuovo album, sempre per la Lady Music Records e sempre registrato all’ottimo Studio Wax di Roma. Kill, Hermit!, oltre ad essere un ottimo titolo e un suggestivo incitamento all’azione in momenti di apatia generale, conferma le buone indicazioni già fornite dal tribolato debutto (per le cui vicissitudini rimandiamo alle puntate precedenti), non dimenticando la lezione grunge che fornisce il dna proprio della band. Ciò è più che palese in diverse parti del disco, con riff tagliati e aggressivi, volumi che schizzano improvvisamente verso l’alto e un cantato spesso urlato di stomaco, come i numi tutelari dalle camicie a scacchi ci hanno insegnato. Per citare solo alcuni pezzi, Broken, decisa e trascinante, Black Magic, Black Allergic che ricorda molto le Hole e Bed Never Bed: quest’ultima parte come una tipica cantilena alla Sonic Youth, per poi deviare senza avvertimenti su rotte e tragitti già percorsi da gente come i System of a Down. E l’accoppiamento, strano a credersi, sembra miracolosamente riuscito. Rispetto all’esordio il suono della band risulta arricchito e la maturità compositiva si sente in diversi punti, come in Mr. Harvey (lights a candle for the glory), con sonorità parallele, visionarie e potenti; oppure nella successiva Horses Enchantress, lugubre come un circo abbandonato e fatiscente, nel quale fanno comparsa nuovi strumenti che risultavano finora sconosciuti nel repertorio della band. Proprio per tale motivo il nuovo lavoro delle Mad Chickens appare molto più complesso del precedente, per ambizioni e completezza sonora, anche se non sempre risulta conforme ed univoco e finisce spesso per disperdere l’ascoltatore in rivoli di generi e suggestioni diverse. Risultano invece molto convincenti i momenti di riflessione nascosti nel disco, come l’irresistibile Fell in Love dolce e sensuale nella parte acustica, quanto ossessiva ed allucinata nella parte corale; e The Tinman, una ballata notturna e silenziosa come una carezza inaspettata, che assume sembianze prog durante l’incedere del pezzo. A conferma che in Kill! Hermit, le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Label: Lady Music Records
Anno: 2012
Tracklist:
1. Gun in my head
2. Mr. Harvey (lights a candle for the glory)
3. Horses Enchantress
4. Black Magic Black Allergic
5. Jack ‘69
6. Fell in Love
7. Bed Never Bed
8. Extremely Reflexed in Your Mirror
9. Broken
10. The Tinman
11. Liar Dog Pt.I
12. Liar Dog Pt.II
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