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set 28

METZ – METZ

Sorprendente, entusiasmante, definitivo. Non ci sono altri aggettivi per descrivere l’album di debutto dei METZ, formazione canadese composta da Alex Edkins, (chitarra e voce), Hayden Menzies (batteria) e Chris Slorach (basso e voce). Un power trio come se ne sentono veramente pochi in giro e che ridefinisce il concetto di suono vintage rimodellandolo sulla lezione dei grandi classici degli anni ’90. E proprio per questo non è sfuggito ai tizi della Sub Pop che lo hanno preso in mano dopo le registrazioni centrifugate da Graham Walsh (Holy Fuck) e Alexandre Bonenfant. Il risultato è una ottima resa sonora che cattura al meglio la potenza della band. Dopo aver premuto per la prima volta il tasto play vi troverete sommersi dall’onda travolgente di Headache (significativo nome della traccia iniziale), oltre che da riff clamorosi e da una sessione ritmica da urlo. L’architettura può senz’altro ricordare l’approccio grunge (Rats a tratti sembra una curiosa ricostruzione di Negative Creep dei Nirvana, The Mule è liberamente ispirata ai Sonic Youth di troppi anni fa) interamente votato alla distruzione fisica e sonora; l’impossibilità di stare fermi è confermata dalla successiva Get Off, nervosa e costante, che inserisce anche alcuni elementi catatonici e devianti più volte presenti all’interno dell’album. A volte sembra di sentire i Nine Black Alps, autori di un notevole album qualche anno fa, altre volte le sonorità si dirigono precipitosamente verso passaggi psichedelici sotterranei e le linee di chitarra si scostano dal tracciato iniziale in maniera impercettibile, per poi riprendere a innalzarsi vorticosamente. Così come è stratosferica la delirante Knife in the water, ossessiva e malata fino all’osso, ma deliziosamente catartica, un’autentica goduria. Pochi momenti di respiro, stravolti fino a diventare Nausea: persino un passaggio strumentale del genere, in altri dischi considerato spesso poco più di un passatempo, risulta eccellente. E si continua così, a scossoni e strattonate, per buona parte dell’album, con rabbia e aggressività repressa pronta a esplodere al minimo segnale (Wet Blanket) e bombe sonore che deflagrano senza soluzione di continuità (Wasted). Null’altro da aggiungere, anzi, abbiamo già detto troppo. Ufficialmente candidato a album, band e debutto dell’anno. Sottoscritto e firmato giorno 28 settembre 2012.

Label: Sub Pop
Anno: 2012

Tracklist

1.    Headache
2.    Get Off
3.    Sad Pricks
4.    Rats
5.    Knife in the water
6.    Nausea
7.    Wet Blanket
8.    Wasted
9.    The Mule
10.    Negative Space

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