Credo che qualsiasi accenno biografico sia, per i My Dying Bride, qualcosa di assolutamente superfluo: dopo undici release, vent’anni di carriera sulle spalle ed uno stile musicale che ha letteralmente fatto scuola (e non solo nel tetro universo del doom metal britannico), è tempo che alla band capitanata da Aaron Stainthorpe siano elargiti i giusti onori e che persino una semplice didascalia presentativa appaia come un inutile orpello giornalistico.
Ad appena un anno dal precedente quanto brillante Evinta, i cinque doomster dello Yorkshire tornano in scena con un lavoro tragico ed intimamente violento, dal tipo evocativo di A Map Of All Our Failures (di fallimenti, però, all’interno del disco non ne si vede alcuno) … che sia un gradito ritorno?
Non ce ne sono dubbi.
I MDB confezionano un lavoro che non delude, che mira dritto al cuore per colpirlo come un colpo di cannone e così lasciarlo senz’alcuna possibilità di ripresa.
Con A Map Of All Our Failures “la sposa morente” guarda al passato, si sofferma sulla tragica bellezza dei suoi esordi, abbandona l’impostazione farsesca del precedente CD e torna a commuovere con brani lenti, metodici, emotivi e disarmanti.
The Poorest Waltz è un concentrato di pura, estatica, meraviglia, malato e pesante nel suo incedere funereo, mentre Within the Presence of Absence è da respiro strozzato in gola, da brividi lungo la schiena.
Impossibile non ascoltarlo.
Tracklist
01. Kneel Till Doomsday
02. The Poorest Waltz
03. A Tapestry Scorned
04. Like A Perpetual Funeral
05. A Map Of All Our Failures
06. Hail Odysseus
07. Within The Presence Of Absence
08. Abandoned As Christ
Anno: 2012
Genere: doom/death metal
Etichetta: Peaceville
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