Anticipato dall’EP omonimo recensito qualche mese fa su queste pagine, il debutto sulla lunga distanza dei Vernon Sélavy conferma buona parte delle indicazioni iniziali precedentemente date. E il titolo non fa che confermare il genere prediletto dal trio di Torino, più che evidente a un rapido ascolto della traccia di apertura, When the two parted, dove il continuo cambio di ritmi e di ambientazioni non riesce a sfuggire allo struggimento malinconico proprio di queste sonorità. Stesso discorso viene fatto per Fifteen Apple Seeds e The Way It Goes, già contenute nell’EP citato, e per Ballad of the Empty Hands, dove nella parte corale ritorna l’eterno e sempre stupendo movimento delle più famose pietre rotolanti. Tuttavia, a un ascolto attento, e dopo aver ammirato la curiosa cover all’ananas, non possiamo che aggiungere dell’altro. La passione dei Vernon Sélavy per atmosfere blues, vintage come fotografie sbiadite, ritrovate dopo molti anni in un baule dimenticato, si accompagna spesso con sonorità molto più meridionali di tipo latino e l’interessante connubio si rivela intrigante e delizioso. Denotando una certa vivacità e voglia di sperimentare. In particolare quest’alchimia di suoni viene fuori in Shoes of the Dead, dove le corde sapientemente solleticate e pizzicate regalano melodie colorate degne di artisti brasiliani dell’anima e nell’anima. E proprio il movimento delle corde regala anche in altre parti dell’album questa sensazione tropicale. Il tutto pestato come una caipirinha da distorsioni appena accennate che si posano dolcemente sul fondo del bicchiere. Ecco, se dovessimo pensare a cosa fare con questo disco, consiglieremmo sicuramente di assaporarlo come si fa con un cocktail, seduti a un bar con lo sguardo volto al tramonto. Il luogo è indifferente, può essere Rio o Memphis, ma in questo caso sembrano essere entrambe.
Label: Shit Music for Shit People
Anno: 2012
Tracklist
1. When the two parted
2. Fifteen Apple Seeds
3. Shoes of the Dead
4. The Day Your Lies Will Bloom
5. Ballad of the empty hands
6. Another Place
7. The Way it Goes
8. Straight into the soft bed of our guts
9. All the sinners burn
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